giovedì 27 novembre 2008

UNA VITA DEDICATA AL MOTOCROSS

Guardate cosa son riuscito a scovare in Internet......

SPORT
9/1/2006 - INTERVISTA CON IL MOTOCILISTA POIRINESE ENRICO ODDENINO

Una vita dedicata al motocross




Bilancio della sua (ottima) carriera fino ad oggi


di Edoardo Oddenino e Carlo Chiara del Liceo Statale “Augusto Monti” di Chieri, Classe I B Sezione Classica

POIRINO,18/11/2005. Enrico Oddenino, classe ’78, é attualmente uno dei migliori crossisti italiani. Finora ha alle spalle una carriera di tutto rispetto, che gli regalerà ancora molte soddisfazioni. Dopo aver corso il mondiale a squadre in Polonia ed aver ottenuto un 2° posto si appresta ad effettuare un nuovo tentativo per inseguire il suo principale obiettivo: vincere un campionato mondiale. Infatti lo insegue sin dal 1997, quando partecipò al suo primo mondiale.

Quando nacque la sua passione per il moto-cross?
“Nel 1984, quando mio padre mi portò dal panettiere dei Marocchi (la fraz. poirinese dove Enrico è nato) che aveva una minimoto da cross. Ne rimasi colpito e iniziai a insistere con mio padre perché me ne comprasse una. Mi arrivò a Natale, una Italjet 50cc monomarcia: mi costruii un breve tracciato dietro la casa di mio nonno dove mi allenai fino al 1985, anno in cui corsi la mia prima gara regionale.”

Quali sono state le principali tappe della sua carriera?
“Iniziai a 7 anni con le gare di minicross su moto 50cc fino al ’92; poi passai ai 125cc, dove gareggiavo con avversari più vecchi di me di 7 anni. Nel ’95 corsi il mio primo campionato europeo e nel ’97 il mio primo campionato mondiale. Potremmo dire che il ’96 è stato l’anno in cui mi sono messo in luce, nel 2000 sono diventato per la prima volta un pilota ufficiale (KTM) e nel 2004 ho disputato il campionato mondiale MX1 in sella a una TM come pilota ufficiale, classificandomi come miglior italiano.”

Perché è passato dalla MX1 alla MX3, meno prestigiosa?
“Solamente per questioni economiche, in MX3 corro meno gare e vengo pagato meglio perché guido una moto con cilindrata maggiore.”

Come è andata, inve-ce, quest’ultima stagione?
“Quest’anno con una Su-zuki 480cc ho ottenuto un ottimo 5° posto in MX3, un buon 2° posto agli Assoluti d’Italia e uno sfortunatissimo 2° posto al campionato italiano Senior, dove ero arrivato a fine campionato a pari punti con Dini, ma avevo saltato una gara per correre in MX3 e mi sono dovuto accontentare di un comunque ottimo 2° posto finale.
Inoltre mi ha reso molto felice l’essere stato convocato per il campionato europeo a squadre svoltosi in Polonia, dove sono giunto al 2° posto ad un solo punto dal Belgio.”

Quali obiettivi si propone per il futuro?
“Sicuramente cercare di trasformare tutti questi 2° posto in successi, ma il mio principale obiettivo resta vincere il campionato mondiale. Inoltre da quest’anno devo insegnare a due giovani esordienti che correranno con me il prossimo anno.”

Quanto si allena, solitamente un motociclista come lei?
“Normalmente 6 giorni a settimana, 3 in cui mi alleno in pista e 3 in palestra.”

Ha già subito degli infortuni?
“Tanti, purtroppo. Mi sono già rotto lo scafoide, entrambe le caviglie, due volte la clavicola sinistra e una quella destra, e il radio, inoltre ho subito un forte trauma toracico e sono rimasto in ospedale per 8 giorni.”

Qual è il suo idolo?
“Adesso nessuno, ma quando ero più giovane mi ispiravo a Alex Puzar, Stefan Everts o Richy Jhonson, prendendoli come punti di riferimento.”

Che idea si è fatto del motocross?
“Di uno sport che lascia grandi esperienze, che ti porta a compiere scelte importanti e a sperimentare una vita diversa da quella quotidiana.”

Ci tolga una curiosità, perché nel suo sito internet, sulla sua carena, sui portachiavi e su molte altre co-se compare la scritta Oddenix?
“Perché Michele Fanton, un mio ex compagno di scuderia, mi scherniva dicendomi Asterix, Obelix, Oddenix!: io inizialmente mi arrabbiavo, poi ho deciso di adottarlo come mio soprannome.” A Enrico vanno i nostri più sinceri auguri per la prossima stagione.

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